
Hambachers
Leonora Pigliucci e Claudio Marziali hanno girato un documentario, presentato ad aprile a Roma: Hambachers. Al MiVeg lo vedremo insieme sabato sera e ne discuteremo.
Sinossi:
Hambach, foresta millenaria nel cuore d’Europa, è lo scenario di un esperimento unico di resistenza ecologista che dall’alto delle case e dei villaggi sospesi sugli alberi, si oppone alle ruspe di RWE, la multinazionale che vorrebbe ridurre il bosco all’ennesimo bacino estrattivo per il carbone.
Nasce così, spontaneamente, nel 2012, dall’incontro di attiviste e attivisti accorsi da tutta la Germania e l’Europa, la comunità della foresta, tutt’oggi vivace spazio di convivenza e laboratorio quotidiano di politica libertaria.
La foresta di Hambach
La foresta di Hambach si trova nell’ovest della Germania, nel cuore dell’Europa fra le città tedesche di Colonia e Aquisgrana.
E’ una foresta millenaria, la datazione risale alla fine dell’ultima era glaciale, circa 12.000 anni fa e originariamente copriva un’area di 5.500 ettari.
E’ il luogo dove sono ambientate tutte le leggende tedesche, tramandate attraverso le generazioni ma non è solo una casa per folletti e streghe, come le altre foreste primarie, ha una complessità ecologica elevata. 142 specie vegetali e animali, attualmente in pericolo di estinzione, vivono e occupano la foresta di Hambach (fra di loro, il pipistrello di Bechstein e dopo capiremo perchè è importante).
Il carbone
La lignite è un tipo di carbone fossile originato dalle foreste presenti sul pianeta circa 250 milioni di anni fa.
Il carbone, principale fonte di energia nella prima rivoluzione industriale è ancora oggi una delle principali risorse di energia come combustibile fossile. Avendo tempi di formazione geologici il carbone è considerato una risorsa energetica esauribile. L’utilizzo del carbone è anche una delle cause dell’inquinamento atmosferico locale e globale. Nella combustione del carbonio sono rilasciate nell’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica (CO2) e anidride solforosa che contribuiscono al peggioramento dell’effetto serra e alla formazione delle piogge acide. (fonte www.ecoage.it)
La zona mineraria della foresta di Hambach è la più grande fonte di emissioni singole di CO₂ in Europa. Produce polvere più fine (respirabile) di tutto il traffico in Germania.
La RWE
L’azienda, tramite le sue società controllate, distribuisce elettricità (ma anche gas e acqua) ad oltre 120 milioni di clienti, principalmente in Europa e Nord America. La RWE è il secondo maggior produttore di elettricità tedesco.
Sua è la miniera di Hambach, una miniera che misura 8 per 10 chilometri, con una profondità di quasi 500m. È la più grande miniera di lignite a cielo aperto dell’Europa occidentale.
L’autorizzazione per le operazioni di estrazione è stata concessa negli anni ’70, molto prima che gli studi di valutazione dell’impatto ambientale diventassero obbligatori infatti la compagnia energetica RWE (allora Rheinbraun) acquistò la foresta nel 1978 e, da allora, la miniera che si trova sul suo territorio si è mangiata villaggi (di mattoni) e 4 mila ettari di alberi, trasformandoli in un enorme bacino vuoto di sassi grigi.
Oggi rimane meno di un decimo della foresta di 5.500 ettari. Mentre la deforestazione è consentita solo tra ottobre e marzo, negli ultimi anni RWE ha disboscato illegalmente la foresta al di fuori di questo periodo. Se la miniera continua come previsto, la foresta rimanente verrà distrutta entro i prossimi tre anni.
Dal 2012
Dal 2012, numerosi attivisti si sono accampati nella foresta, l’attuale occupazione è iniziata però nel 2014. Si tratta di un insediamento con circa due dozzine di case sugli alberi e numerose barricate stradali.
Da settembre 2018, la polizia e le forze di sicurezza di Rwe, la compagnia elettrica proprietaria del terreno, hanno iniziato le procedure di sfratto e sgombero per più di cinquanta case sugli alberi perché non conformi alle norme di sicurezza antincendio.
Il 19 settembre 2018, mentre stava lavorando a un progetto documentario di lunga data sulle attività nella foresta di Hambach, l’artista 27enne, blogger e giornalista Steffen Meyn ha sfondato una passerella a 15 metri di altezza nel villaggio della casa sull’albero di Beechtown ed è morto. Per qualche giorno lo sgombero di ferma.
Il 5 ottobre 2018 il tribunale di Muenster stabilisce la sospensione delle attività di disboscamento dopo che il gruppo di ambientalisti B.U.N.D. ha fatto causa alla compagnia elettrica, sostenendo che la foresta debba ricadere sotto la tutela della direttiva europea di protezione degli habitat per la presenza di alcune specie a rischio, come il pipistrello di Bechstein (eccolo!). La decisione definitiva del tribunale è prevista per il 2020. – approfondisci –
Dopo lo sfratto dello scorso anno, l’occupazione della foresta è ancora in fase di ricostruzione. I nuovi insediamenti si trovano nella parte orientale e occidentale della foresta.
Il 10 agosto 2019 Greta Thunberg, che insignita del Golden Camera Award a marzo 2019, aveva dedicato il premio a coloro che proteggono la foresta di Hambach, si è recata in visita sostenendo gli attivisti “Bisogna smettere di parlare e agire. La Germania, come il resto del mondo, deve uscire dal carbone immediatamente“.
Leggi di più – https://www.ende-gelaende.org/en/
NON PERDERTI LA PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “HAMBACHERS” SABATAO SERA!